Il bellissimo coleottero scarabeide del Giappone (per questo considerato normativamente specie aliena) si è diffuso prima in Nord America (Stati Uniti e Canada) e dal 2014 anche nell'Europa continentale. In Italia è stato riscontrato da alcuni anni soprattutto lungo le sponde del fiume Ticino, con un rapido allargamento della zona infestata a Lombardia e Piemonte. Essendo un fitofago altamente polifago per molte specie agrarie è considerato un insetto nocivo da quarantena, soggetto a misure di emergenza ai sensi del Decreto 22 gennaio 2018 “Misure d’emergenza per impedire la diffusione di Popillia japonica Newman nel territorio della Repubblica italiana”.
Lo scarabeide giapponese vive parte della sua vita allo stadio di larva o pupa nel terreno (da luglio/agosto a fine maggio dell’anno successivo) soprattutto nei prati irrigui e in altre colture irrigue nutrendosi delle radici delle piante interessate con danni spesso irreversibili.
Da inizio giugno fino a fine agosto è presente l’adulto che si nutre di numerose specie di piante, tra cui vite, nocciolo, fruttiferi, piccoli frutti, mais, soia, piante ortive e ornamentali (es. melanzana, basilico, rosa, glicine), essenze forestali e specie selvatiche (es. tiglio, betulla, olmo, rovo, ortica). Ha un comportamento gregario e quindi gli adulti possono essere presenti in gran numero su una o più piante vicine, provocando estese erosioni a carico di foglie, fiori e frutti in maturazione.
La sua pericolosità ha indotto il Ministero ad adottare nel 2024 uno specifico Piano di emergenza nazionale (Decreto MASAF n° 0154311) che prevede un piano di azione già recepito e adottato dalle Regioni interessate (D D. 12 giugno 2024, n. 475 della Regione Piemonte) https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2025-04/dda1700000475_10400.pdf .
L’argomento è stato ampiamente trattato soprattutto dal Dr. Ivano Scapin in occasione dell’incontro tecnico tenutosi venerdì scorso presso l’I.T.A. Luparia di San Martino di Rosignano. In particolare, il Dr. Scapin ha rimarcato sia le difficoltà di contenimento dell’insetto, già considerato parassita da quarantena, a causa sia dell’assenza in Italia di nemici naturali che potrebbero tenere le infestazioni sotto controllo, sia della capacità di movimento da parte degli adulti, capaci di spostarsi in volo anche di 12 km in 24 ore, oltre alla possibilità reale di fare gli “autostoppisti” su veicoli in transito nelle zone già infestate. Ai fini del contenimento e dell’eradicazione dell’insetto Popilia japonica sono state individuate e delimitate sia in Piemonte che in Lombardia le zone già infestate e le zone cuscinetto, con ampiezza di almeno 15 km dal margine dell’area infestata. Purtroppo, tutta l’area del Monferrato Casalese è già considerata area infestata in quanto da alcuni anni è confermata la presenza sia di larve nel terreno che di adulti in grado di nutrirsi ed infestare molte specie vegetali tra cui piante spontanee, da giardino oltre a coltivazioni di mais, soia, fragola, pisello, pomodoro, peperone, vite, nocciolo, susino, pero, pesco, lampone, rovo.
Il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, in collaborazione con i Comuni delle aree delimitate e I.P.L.A. S.p.A., hanno avviato attività di informazione e divulgazione relative alle misure messe in atto per contrastarne la diffusione oltre che per l’attività di contenimento. Tali informazioni vengono diffuse attraverso la distribuzione di opuscoli, l’affissione di apposita cartellonistica, la realizzazione di video divulgativi e attraverso il periodico aggiornamento della pagina web presente sul sito istituzionale di Regione Piemonte https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/servizi-fitosanitaripan/lotte-obbligatorie-coleottero-scarabeide-giappone-popillia-japonica-newman in cui sono elencate le informazioni tecniche per il monitoraggio ed il controllo del coleottero giapponese, che frequenta anche i nostri orti e giardini.